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Gâteau d’Aurélia di Ginette Mathiot (dal libro "Je sais Cuisiner").

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Carissimi amici, Bentrovati!!
riapro il blog con una ricetta deliziosa, presa da un libro delizioso scritto da un’anima deliziosa. “Je sais Cuisiner” stava sul mio “Scaffale delle Buone Letture” da qualche mese, senza che io fossi ancora riuscita a esplorarlo e studiarlo a dovere. Poi, questi giorni settembrini hanno portato aria fresca, voglia di leggere in francese e di respirare “pariginità”...
Ginette Mathiot (1907-1998) era una brillante insegnante di “ménager”, ovvero di “economia domestica”. La scuola in cui insegnava si trovava in rue Huyghens a Parigi, guarda caso la stessa strada dove aveva (ed ha tuttora) sede l’editore Albin Michel, il quale, un giorno, propose alla giovanissima Ginette di scrivere in un libro le sue preziose lezioni. Nacque così nel 1932 “Je sais Cuisiner”, uno straordinario manuale di cucina (con oltre 2.000 ricette) che, pubblicato ininterrottamente sino ad oggi, è riuscito a vendere circa 6 milioni di copie. Un vero best-seller della cucina, o meglio una “bibbia di casa” che, da cinque generazioni ogni mamma francese regala alla propria figlia. 


Ginette Mathiot divenne celebre per la sua semplicità diretta e spontanea, e per aver elaborato un modello di cucina quotidiana e famigliare che associava il savoir-cuisiner al bien-manger. Nel suo libro (purtroppo non tradotto in italiano)*, c’è un po’ tutto quel che riguarda la cucina, dalle ricette, all’igiene degli alimenti, dai consigli sulla tavola a quelli per la batteria di pentole. Ovviamente alcune indicazioni sono superate (in 80 anni l’alimentazione ha subito rivoluzioni, involuzioni, capriole e giravolte inaudite), ma l’edizione che ho tra le mani (Le livre de poche 2002, 6.60 euro) ha il pregio di essere stata messa al passo con i tempi moderni da alcuni professionisti del settore che hanno rivisto cosette come tempi di cottura (adattandoli agli elettrodomestici moderni) e metodi di conservazione. Questi piccoli aggiustamenti non toccano né compromettono lo spirito del libro, dell’epoca e dell’autrice, che rivive nei suoi consigli meravigliosamente desueti e retrò (il migliore in questo senso è : « Apparecchiatura:Occorre citare in primo luogo una pendola, ben visibile, appesa al muro. I conta-minuti, muniti di suoneria permettono a chi ha necessità di essere avvertito, che il tempo previsto per tale preparazione culinaria è trascorso. Si caricano come una sveglia»).
Detto questo, cioè detto che il mondo dal 1932 a oggi è andato velocissimo, le ricette di questo libro sono lì, immobili e fresche come appena provate e scritte. Soprattutto sono valide e interessanti come se quegli 80 anni non fossero trascorsi; come se Ginette fosse una qualunque cara nonnina che ci ha prestato il suo bel quaderno di ricette.
Ginette Mathiot ritratta da A. Sagalyn
Curiosando in ben 700 pagine, io ho scelto le
Gâteau d’Aurélia.Un po’ perché volevo un dolce da colazione, e un po’ perché il mio ricettario è costellato di “Torta Annalisa”, “Coniglio Enzo”, “Pan di Spagna zia Flavia”... (cioè preparazioni che hanno il nome di chi me le ha insegnate), così ho romanticamente immaginato che Aurélia potesse essere una dolce amica di Ginette, alla quale la nostra ha carpito il segreto per un soffice e profumatissimo risveglio settembrino.

*Esiste però tradotto in inglese “I know how to cook”.



1555. Gâteau d’Aurélia*
Th.6 (forno ventilato a 180°)
Preparazione: 20 minuti. Cottura: 40 minuti.
150 gr di farina
50 gr di Maizena
250 gr di zucchero
1 limone
7 cucchiai da minestra di olio di arachidi
6 cucchiai da minestra di latte
4 uova
6 gr di cannella in polvere (4 gr di cannella Altromercato)
8 gr di lievito chimico (una bustina da 11 gr di lievito chimico Alsa)
15 gr di burro

Rompere le uova, metterle intere in una terrina e sbatterle con una forchetta per 2 o 3 minuti. Aggiungere lo zucchero, poi la cannella, la scorza grattugiata di un limone (o di un arancio), il latte e l’olio. Sbattere bene il composto (per circa 5 minuti). Incorporare progressivamente la farina e la maizena. Concludere con il lievito. Imburrare (io ho usato la carta da forno)una teglia di 15, 18 cm di diametro e con un bordo alto almeno 5 cm. Versarvi l’impasto. Cospargerlo di zucchero e farlo cuocere in forno caldo. A metà cottura mettere un foglio di carta da forno imburrato sulla torta per evitare che scurisca troppo.

*Questa è la mia traduzione in italiano (pari pari) della ricetta di Ginette. La mie variazioni sono in rosa tra parentesi.



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